Poesie inserite da Valeria

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Scritta da: Valeria

Occasioni sfiorate

Esistono voci nella notte
fatte solo per amare,
ed esistono sospiri da cui filtrano i sogni
di un cuore depredato dalla siccità.
Debito col passato,
presagi del futuro:
hanno le medesime sfumature di nero.
Piove amore da ambigue carezze
e le tempeste emotive portano il tuo nome.
Abbiamo avuto occasioni sfiorate
di un tempo sbagliato,
che non mi bastava mai.
La notte ci ha unito per le nostre oscurità:
ladra della colpa,
complice dell'amore.
Ma ogni volta l'alba ci separava
con il nome dell'amante gelosa
e portava via con sé l'amore che qui
avevamo appena assorbito.
Infine, il sole illuminava la rabbia che restava
a riempire il posto accanto a me
che tu lasciavi vuoto.
Io non so difendermi da te!
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    Scritta da: Valeria

    Considerazioni sull'amore

    L'amore...
    indefinibile turbamento,
    indecifrabile alchimia,
    irripetibile intruglio di fattori chimici.
    Ne esistono di vari tipi,
    sfaccettati di diverse sfumature.
    Poi c'è lui:
    leggendario, inenarrabile, fiabesco:
    l'amore della vita.
    Spesso destinato a non durare
    e per questo diviene
    il grande amore:
    semplicemente finendo.
    Il dolore lo rende tale,
    eppure questo toglie,
    e mai,
    mai aggiunge...
    Però poi un giorno il dolore
    se ne va,
    attraverso i suoi strani percorsi,
    e si annulla
    perché cancellato dal venire
    di un dolore
    più forte.
    Ma il sopraggiungere di un'onda nuova
    non cancella il passaggio
    di quella precedente.
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      Scritta da: Valeria

      Eclissi d'amore

      Ricordi di una
      passione vissuta,
      della frusta:
      vorrei portarne i segni
      per sempre;
      della corda,
      così stretta da provocare
      piacere;
      delle catene,
      così forti da tenere prigionieri
      il cuore e la carne,
      orgasmo di simbiosi perfetta!
      Così gli telefonai.
      Era il piacere nei nostri occhi
      che volevo rivedere,
      erano i rivoli viscosi della lussuria
      che desideravo
      tra le gambe.
      Tra le labbra dei sensi
      il sapore dolce, salato, intenso,
      di lui,
      di me,
      di noi,
      del sesso e
      della rara forma
      d'amore eclissato.
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        Scritta da: Valeria

        Forse la pioggia...

        La felicità confonde
        i colori,
        e di notte gli odori divengono
        tutti uguali.
        Ma ad un tratto il cielo si strappa…
        Forse la pioggia non farà più ricordare,
        portandomi di nuovo ad amare;
        forse la pioggia bagnerà le distanze,
        cancellerà i rancori
        e scioglierà i confini;
        forse la pioggia ci condurrà ancora vicini.
        Quando la solitudine slaccerà il nodo
        nel petto,
        la pioggia bagnerà l’amore
        fino alla fine del respiro,
        non ci sarà più da bere il vino
        e ritorneremo di fronte
        al nostro destino.
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          Scritta da: Valeria

          Metallo liquido

          Perdono il silenzio,
          perdono una carezza che
          anelava a sostituire le parole,
          perdono il mio treno che
          deragliò
          dai binari della vita.
          Ma c'era qualcosa di forte
          e senza rete
          nei suoi occhi.
          Una sigaretta dopo l'altra
          e firmo l'aria con
          boccate di fumo.
          Un volto appare sul fondo del bicchiere
          troppe volte svuotato di fretta.
          Ma quale viso,
          quale nome,
          quale ricordo,
          se tutto fonde e confonde?
          E la realtà è metallo liquido
          in cui annego,
          labile sogno divorato da tarli
          dove annaspo,
          macchia sottile di te.
          Sfiancata dal silenzio creato,
          la malinconia prosciuga
          le energie positive.
          Si spegne un giorno per ricaricarsi
          e poi tutto ricomincerà,
          il mondo riprenderà a girare e forse
          anche a funzionare
          quando alla testa colpirà
          qualcosa di duro
          come l'amore...
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            Scritta da: Valeria

            L'amore non conviene

            Non sei fiorito di seta
            nelle mie acque.
            Tutto l'amore che non hai,
            e che non hai mai avuto,
            passa attraverso i miei giorni:
            resta solo una lama nel cuore
            e le dita ferite nel sale.
            Tra le nostalgie e le malinconie
            tutto mi parlerà di te
            mentre sei disteso qui,
            nudo,
            e sai di venerdì e di me.
            Ma l'amore non conviene
            quando si tratta di te:
            sei solo pioggia
            e baciami così.
            Che vita sei?
            Destino chiuso sarai!
            Tu,
            terra senza cielo,
            innamorato senza fiato!
            Domani,
            il vento asciugherà gli occhi
            e farà morire il ricordo
            che avrò di te.
            La poesia è stata soltanto nel cuore
            e non era la nostra soluzione.
            Ma avrei voluto un altro giorno soltanto
            per poterti ancora abbracciare.
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              Scritta da: Valeria

              Roma destino aperto

              Roma destino aperto
              Intrisa di delizioso dolore
              trovai riparo
              sotto la volta del tuo immenso cielo.
              Lupamadre,
              mi hai confortato
              mentre succhiavo il nettare della tua speranza
              io, figlia adottiva,
              poiché in te accogli
              ogni profugo di vita
              colorando le tue strade
              delle diverse preziosità del mondo.
              Ogni giorno pagai
              un desiderio a Trevi,
              culla azzurra dei sogni di tutte le genti
              ed unica testimone della sopravvissuta
              fantasia dell'umanità.
              Bernini ti scolpì
              trasformando il marmo
              in morbide figure che celebrano te
              in ogni piazza, fonte e chiesa.
              Il mondo ti porta venerato rispetto
              per il ricordo dell'ineguagliato impero che sei stata
              e per il culto di cui sei dimora oggi,
              vetrina di una religione che
              non sempre comprendo
              e di un Dio che
              non ho ancora perdonato.
              Guardavo spesso il Tevere baciare le tue rive
              quando placido accoglieva segrete chiavi
              di cuori innamorati e speranzosi.
              Nella storia tra le mie storie trovai
              le case aperte di chi
              nacque "ner core" di te
              mentre sfuggivo al passato che
              con artigli si arpionava
              al presente.
              Ho avuto di che dissetarmi
              all'ombra
              dell'antico sorriso maiestatico del Colosseo,
              ho passeggiato attraverso i sentieri di ghiaia
              di illustri imperatori,
              assaporando i tuoi miti,
              nutrendomi delle storie dei tuoi vicoli.
              Volutamente mi sono più volte smarrita
              trai i turisti per ripercorrere le strade
              di romanzi che hai spinto a scrivere,
              con la speranza di ritrovare la luce
              che dentro di me
              si era consumata.
              Tornavo a respirare ogni volta che
              giungevo a Termini,
              il pensiero di te poi riempiva i silenzi
              quando tornavo a lasciarti.
              Sei stata la mia Atlantide riemersa,
              mio destino aperto quando ero
              figlia orfana e
              sposa dimenticata.
              Sei stata terra senza nebbia che
              ogni sera mi udiva piangere;
              testimone del mio disgelo,
              hai sentito sciogliersi
              il primo fiocco del cuore,
              ed hai colmato
              l'esterno della mia solitudine
              smussandone i contorni.
              Poi un giorno il dolore
              ha fatto le valigie ed è partito.
              L'armonia ha preso il suo posto
              ed io sono stata pronta
              a lasciare te
              per ricominciare
              ad essere ancora degna di me.
              Oggi ti vivo lontana,
              ma resti sempre capitale
              del mio cuore sparpagliato
              che sente una propria metà
              dipinta dei colori giallorossi.
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                Scritta da: Valeria

                Roma destino aperto

                Intrisa di delizioso dolore
                trovai riparo
                sotto la volta del tuo immenso cielo.
                Lupamadre,
                mi hai confortato
                mentre succhiavo il nettare della tua speranza
                io, figlia adottiva,
                poiché in te accogli
                ogni profugo di vita
                colorando le tue strade
                delle diverse preziosità del mondo.
                Ogni giorno pagai
                un desiderio a Trevi,
                culla azzurra dei sogni di tutte le genti
                ed unica testimone della sopravvissuta
                fantasia dell'umanità.
                Bernini ti scolpì
                trasformando il marmo
                in morbide figure che celebrano te
                in ogni piazza, fonte e chiesa.
                Il mondo ti porta venerato rispetto
                per il ricordo dell'ineguagliato impero che sei stata
                e per il culto di cui sei dimora oggi,
                vetrina di una religione che
                non sempre comprendo
                e di un Dio che
                non ho ancora perdonato.
                Guardavo spesso il Tevere baciare le tue rive
                quando placido accoglieva segrete chiavi
                di cuori innamorati e speranzosi.
                Nella storia tra le mie storie trovai
                le case aperte di chi
                nacque "ner core" di te
                mentre sfuggivo al passato che
                con artigli si arpionava
                al presente.
                Ho avuto di che dissetarmi
                all'ombra
                dell'antico sorriso maiestatico del Colosseo,
                ho passeggiato attraverso i sentieri di ghiaia
                di illustri imperatori,
                assaporando i tuoi miti,
                nutrendomi delle storie dei tuoi vicoli.
                Volutamente mi sono più volte smarrita
                tra i turisti per ripercorrere le strade
                di romanzi che hai spinto a scrivere,
                con la speranza di ritrovare la luce
                che dentro di me
                si era consumata.
                Tornavo a respirare ogni volta che
                giungevo a Termini,
                il pensiero di te poi riempiva i silenzi
                quando tornavo a lasciarti.
                Sei stata la mia Atlantide riemersa,
                mio destino aperto quando ero
                figlia orfana e
                sposa dimenticata.
                Sei stata terra senza nebbia che
                ogni sera mi udiva piangere;
                testimone del mio disgelo,
                hai sentito sciogliersi
                il primo fiocco del cuore,
                ed hai colmato
                l'esterno della mia solitudine
                smussandone i contorni.
                Poi un giorno il dolore
                ha fatto le valigie ed è partito.
                L'armonia ha preso il suo posto
                ed io sono stata pronta
                a lasciare te
                per ricominciare
                ad essere ancora degna di me.
                Oggi ti vivo lontana,
                ma resti sempre capitale
                del mio cuore sparpagliato
                che sente una propria metà
                dipinta dei colori giallorossi.
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