Scritta da: Wilma Borgna

Il cerchio nel quadrato

Io qui dietro la finestra,
oltre i vetri un mondo piccolo,
quadrato appunto come la finestra.
Appare oltre i vetri, sfocato
perché velato dalle tendine
che arabescano fiori.
Un mondo immoto, dove a volte
per ore non accade nulla.
Dietro la vecchia fabbrica
che si staglia contro il cielo,
le cime delle montagne
spuntano bianche di neve.
La gatta bianca della vicina
torna a casa entrando dal balcone
passando per i tetti incatramati,
vivida macchia in movimento.
Voli di uccelli: gazze, tortore, passeri
rompono l'aria immobile
quando in assoluta mancanza di vento
vedo gli abiti stesi ad asciugare
come morti cadaveri
appesi ai fili del balcone dell'altra vicina.
Un cortile di donne.
A volte le presenze umane
che vanno e vengono,
il rombo delle auto che si infilano nei garage
rompono quella quiete relativa.
Dall'alba al tramonto variano
i volumi delle cose, nel girare
in tondo della luce del sole,
nella prospettiva sghemba delle ombre.
Nelle notti di plenilunio la luce
argentea e fredda della Luna
genera ombre di nascosti fantasmi.
Poi viene la danza della neve
lieve, per ore e ore piccoli, grandi fiocchi,
ancora una volta cambiano
quel mio mondo quadrato
rendendolo immacolato.
Che dire delle nuvole mai uguali
rosee, nere, come bianco zucchero filato.
Disegnano draghi, angeli, palazzi incantati
che vengono lacerati dalle strisce degli aerei,
bianca scia in un giorno che vola via.
Sopra tutto questo quadrato, piccolo universo
il cielo ad ogni istante uguale
ma sempre diverso.
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    Scritta da: Wilma Borgna

    Prigionieri del destino

    Ignari, liberi, prigionieri del destino
    che crea i presupposti
    per incontri: un po' per pena
    un po' per beffa, di noi umani
    alla delirante ricerca
    dell'amore, di attimi in cui sentirci vivi.
    Noi permeati dal presagio
    costante della morte
    che già ci parla di lei,
    anche quando non ne siamo
    ancora consapevoli.
    Usiamo le parole
    creando false illusioni e promesse,
    sapendo di mentire
    a noi stessi e agli altri.
    Svendendo la vita dei sogni
    alla vuota realtà.
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      Scritta da: Wilma Borgna

      Come un quadro

      Dal primo istante
      in cui sei entrato nel mio campo visivo
      ho pensato che non ti avrei avuto
      eri come il déjà vu
      di un dolore già provato
      un'onda d'urto sismica
      che veniva dagli spazi siderali
      della mia mente.
      Era già tutto scritto
      non potevo farci niente.
      Resti lì, tra il ricordo
      e il dolore parzialmente stemperato
      mi guardi, senza volto
      come da un quadro di Magritte.
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