Ambulanze
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...sono concessi spettacolari aumenti di produzione alimentare per soddisfare l'inarrestabile fame del nostro moltiplicarsi. Accetta stravolgimenti della sua millenaria rete fluviale e devastanti distruzioni di foreste per favorire le nostre mai sazie necessità. La sua paziente sopportazione è grandiosa, come l'amore che nutre per noi, però assiste incredula e impallidita all'indebolirsi delle sue linfe vitali, create in ere di incredibili tempi di gestazione. Ora le cose stanno per cambiare. La sua disponibilità, pur essendo immensa, è stata incrinata. La fiducia compromessa. La guerra è inevitabile. Ma questa volta nessuno vincerà. Perché un sogno, e questa vita lo è, non crea vincitori o vinti. Un sogno vive oppure non esiste. Se dissolto in questa parte di universo apparirà altrove. Eppure di tempo ne abbiamo avuto, ne abbiamo, ma ancora oggi confidiamo che la soluzione delle nostre paranoie, le risolva quel Dio che abbiamo creato a nostra immagine. Confidiamo che la pace, ossia quello che crediamo porti la giustizia, possa compiersi solo nell'aldilà. La consapevolezza di vivere da spettatori e insieme attori-testimoni di un grandioso spettacolo, ed alla fine di lasciarlo nudi, come all'arrivo, non ci obbliga a chiedere compensi ma ad esprimere commossa gratitudine. Quale giustizia chiedere ad un dono? Noi siamo creature del dare, non dell'avere. La formula non è quella dell'avere per essere, ma quella del dare per essere, questa è la fabbrica dei miracoli! Questa è la meraviglia chiamata vita! Le luci delle nostre allucinanti città ci rendono ciechi, ci nascondono la visione delle stelle. Un blackout invisibile, uno stato di emergenza continuo.
Composto venerdì 21 marzo 2014
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