Vi siete mai chiesti chi è stato il primo uomo ad inventare la musica? Io me lo sono chiesto più volte, soprattutto quando ascolto in silenzio i suoni che produce la goccia quando smette di piovere, cadendo sempre nello stesso punto, sulla vecchia ringhiera arrugginita del balcone. Ebbene, quella goccia, se sapete ascoltate con attenzione, vi accorgerete che precipita con una certa cadenza, un ritmo continuato, mai uguale ma preciso, netto, incisivo e pregno di una certa originalità. Sì, perché a me sembra che segua una precisa partitura, a noi sconosciuta, che crei suggestive assonanze col mondo circostante, che abbia quasi una volontà propria ed un codice segreto tutto da interpretare. Poi un giorno, dopo aver "ascoltato" più volte, ho capito. Ho capito che la musica ha un cuore segreto, noto solo ha chi la percepisce, a chi la intuisce, a chi la "sente" nel profondo, tra le sottili e impalpabili corde che ognuno ha dentro dentro di sé, nascoste nella nostra parte più ancestrale, dove tutto dorme ma può risvegliarsi al semplice ma magico suono di una piccola goccia di pioggia che cade sempre nello stesso punto, sulla vecchia e cara ringhiera di un balcone che non aveva sonno, e una notte, in silenzio, giocando con l'acqua, mi ha insegnato cosa fosse la musica.
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