Quarantena
Giorno di quarantena non ben definito, il mio sedere si è adattato perfettamente al mio divano o forse è il divano che si è perfettamente adattato al mio sedere.
I primi giorni sono stata pervasa da un'ondata di pulizia e ordine, poco dopo sono tornata sulla retta via, ho capito che la casa non sarebbe stata collaborativa, che stava subendo la pressione incessante di attenzioni mai avute. L'ho lasciata in pace, non mi piace forzare i rapporti.
Ho iniziato ad incassare il colpo fra canzoni sui balconi, candele accese, applausi, torce, cartelloni, arcobaleni e unicorni colorati.
La birra in frigo era finita. La carta igienica era finita. Frutta e verdura non finivano mai.
Chi glielo spiega a quelli in coda che a casa mia la birra è un prodotto di prima necessità?
Ginevra continua incessantemente a parlare, cantare, saltare per tutta casa. A Ginevra l'emergenza piace. A Ginevra stare a casa, tutti appiccicati e sull'orlo di una crisi di nervi, piace. Vorremmo tutti essere Ginevra
Toni ha trovato la sua dimensione nel mondo, non sembra scalfito, sembra quasi Ginevra, ma senza salti per casa.
Le videochiamate procedono bene, ci abbracciamo tutti virtualmente e tutti cerchiamo di sembrare normali e senza quella miriade di tic che il Covid-19 ci sta lasciando.
Io cerco quotidianamente di trarre insegnamenti, di elaborare teorie, di tirar le somme di questo periodo particolare. In linea di massima le conclusione che ho tratto sono poche, a pezzi e anche difficilmente comprensibili!
Ci sarà la fine, andrà tutto bene, #iorestoacasa! La birra nel frigo è tornata.
Composto domenica 5 aprile 2020
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