Mia sorella Maria
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Devo riconoscerlo mia sorella Maria fu la sola figlia voluta, nacque due anni dopo il matrimonio. Nella mia mente di bambina si radicò la convinzione che lei era la prediletta. Un sentimento che ancora oggi non è del tutto sparito: ricordo che lei veniva trattata come una principessa, tutto il cibo migliore era per lei, a me toccavano sempre gli avanzi. Mamma: dicevo sempre, ma perché volete bene tutti a Maria e a me no? Lei si giustificava dicendo: che Maria è delicata di salute. A sentire questo nacque in me il desiderio di esserlo pure io. E in attesa che ciò si avverasse mi bastava solo sognarlo. Nei miei sogni più malati vedevo mamma che io morente mi diceva: Lina! Non morire! Ti supplico! Io ti voglio bene, tu sei la mia prediletta. Il mio cuore si confortava di questo sogno. Intanto i giorni passavano e io stavo sempre più bene. Cosi diventavo sempre più servizievole e indispensabile, forse così facendo pensavo che avrei avuto il loro affetto. Ma niente cambiava, Maria non alzava mai un dito e io dovevo servirla e non veniva mai toccata e a torto o ragione solo su di me cadevano gli schiaffi di ... [segue »]
Composto lunedì 18 marzo 1996
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