Il bancone della medicina
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...poi, dalle esigenze monetarie di mio fratello Mario (i direttori di banca con tanta premura mi chiamavano!) A spasso per i casinò d'Italia (Saint Vincent con la sua frequenza attraversò un periodo d'oro!) E di confine, a destra (Montecarlo) e a manca (Portorose).
Se mia madre mi sprofondava nel buio dell'incoscienza, con mio fratello incosciente paventavo, invece, di trovarmi puntato, insieme a tutta la famiglia, su un tavolo da gioco per un colpo vincente!
Ad onor del vero la prima causa di un fratello tanto giocatore fui proprio io, fratello maggiore di cattivo esempio e mai rinsavito; così, partendo proprio da questo campo, per strani e fatali eventi ho tratto logiche conclusioni che mi hanno segnato e indirizzato la strada, trovando finanche il vero bandolo della matassa divina e su questa luminosa via tanto mi impegnerò e punterò finalmente (era ora!) Da giocatore vincente!
Con magica coincidenza, poi, un giorno fatale (si celebra San Giustino patrono dei filosofi) mi ha fatto risorger dal buio del coma epatico materno e, grazie a una dolce Musa che mi ha rigenerato l'anima, sono passato alla luce del coma vitale da estasi contemplativa.
Non me ne voglia, allora, se la definisco mascola (capelli corti alla maschietto),... [segue »]
dal libro "La luce dell'anima" di Francesco Andrea Maiello
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