Il mio paese
Legnano, quando una casa su mille sfiorava l'azzurro del cielo. Legnano, quando le strade di periferia erano sterrate, e quelle del centro ricoperte di blocchi di pietra e di strisce ferrate. Legnano, quando passando davanti ad un forno ancor prima di entrare, sentivi il profumo del pane appena sfornato. Legnano, quando un carretto passava ed un uomo gridava arrotino, e con lui poco dopo lo spazzacamino. Legnano, quando i ragazzi giocavano a calcio nei prati, e i cortili erano pieni di bambini. Facevamo un buco per terra e con una manciata di palline di vetro passavamo le ore a giocare.
Legnano, quando la sera dopo carosello si andava a letto a dormire, e le grandi stufe a legna e carbone riscaldavano le piccole case di legno e di sassi, e la notte con i caldi mattoni i piedi freddi nel letto.
Legnano, quando la campanella suonava nell'androne della scuola, e bambini e bambine erano in aule diverse.
Legnano, quando i cinema erano tanti, e tanti andavano al cinema, quando a Legnano le tante fabbriche davano lavoro a tanta gente. Se sei o non sei di Legnano e vivi il presente, uno sguardo al passato non ti costa niente.
Composto sabato 11 aprile 2015
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