So che dovrei essere felice, sono ormai al quarto anno di medicina, ho lui, ho la mia famiglia, i miei amici. Ma rimpiango il passato, le passeggiate con Claudia durante la settimana, la Sara di prima, quella simpatica e divertente dello scorso inverno.
La vita è un ciclo continuo.
La gente va, viene, entra nella tua vita in modo che tu finisca per darne per scontata la presenza e non badarci più, e ne esce da un momento all'altro, così all'improvviso, e allora non rimani che tu, solo tu.
Le amicizie finiscono, le amicizie si modificano, la gente cambia, gli amori passano.
E ti senti spiazzata, un po' triste, strana, temi i cambiamenti e vivi nell'oblio del ricordo, consapevole d'altra parte dell'imprescindibile necessità del cambiamento, in quanto tale. Che vita sarebbe altrimenti?
So solo che in questa prima, fredda serata d'autunno, il gelo dell'aria avvolge il mio cuore.
La tristezza porta con se i miei pensieri più remoti e nascosti... Vivere nell'oblio del ricordo, ma perché? Perché non vivere nel presente... nel futuro magari? Semplicemente perché ci sentiamo protetti in quel passato ormai noto, contro l'ignoto del futuro della nostra vita.
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