La nascita di Paul
Partirò dal mio passato remoto... credo circa vent'anni fa.
Vi ricordate il commodore 64?
Era uno dei primi "atrofizzatori di cervelli" da casa... quello che oggi è il Nintendo o la Play Station.
Ricordo un solo gioco, uno dei primi, in cui ci si immedesimava in un omino, che aveva una missione da compiere... Sopravvivere ad un maniaco omicida (mia deviazione ormai nota).
La rappresentazione grafica era oscena, ma almeno potevi immaginarti ancora qualcosa, la visione era sovrastante, come se nel riprendere le gesta dell'omino vi fosse una telecamera su un elicottero. Del giochino non facevo nulla per il quale era stato concepito... Mi piaceva l'idea di andare nella direzione opposta a quella suggerita dal realizzatore, mi aspettavo di trovarci chi sa che...
Sapete come finiva... trovavo un muro! Poi venivo immancabilmente ucciso dal maniaco.
Ci ho giocato per diverso tempo, ma sempre con lo stesso risultato.
In seguito crescendo ho amato moltissimo il cinema... ma anche lì il risultato era che ci trovavo, prima o poi, un limite!
La lettura sicuramente è la cosa più impegnativa, devi immaginarti il mondo descritto, i visi dei personaggi, i colori, tutto... Quante pellicole tratte da libri letti, ci hanno deluso... Perché?
Forse semplicemente perché leggendo un libro con la nostra interpretazione delle parole siamo stati molto distanti dalla trasposizione in suoni ed immagini del regista... perciò il risultato è che ci siamo sentiti traditi!
Meno male che accade... Vi immaginereste la monotonia altrimenti?
Arrivo al punto.
Prendete in mano una biro ed un foglio bianco e... Vi assicuro, scompaiono i muri ed i limiti, se non i vostri.
Composto venerdì 9 gennaio 2009
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