25 dicembre 2009
Un momento così, amaro e dolce così intrecciato, senza il distinguersi di zucchero e fiele.
Natale, notte di Natale e tu che mi sei vicino solamente con il pensiero, dovrei essere felice di questo, io proprio io che ne so tanto di pensieri e di energia di forme pensiero. Io proprio io, la sciamana, la sciamana già, una donna una semplice donna dai lunghi capelli e un bel viso che non si vuole sgretolare forse perché irrigato dalle lacrime che ora scorrono copiose.
"Non bisogna aver paura della tristezza", così ti ho detto amore mio, già così ti ho detto... e io non ne ho paura infatti, semplicemente non la so combattere.
Natale... odore di brodo, capponi, anitre ripiene, così annusando come un cane fuori dalla finestra della mia scatola... un buono odore, ma il profumo del cuore, di un cuore caldo bollente, rosso da far invidia ad un melograno maturo, è il mio, che sovrasta mille luci accese e quel silenzio finto sulle strade... come un albero di Natale illuminato a festa, abbandonato in un'aiuola di palazzi usati per ufficio... Natale, io la sciamana, che non appartiene a nessun credo a nessuna religione guardo il cielo e chiedo a Dio un perché! L'amore... oh sì, l'amore... ma io non posso viverlo, e più voglio viverlo e più non ho mai vissuto. Natale, Dio è la tua festa, stanotte risponderai? Intanto tra zucchero e fiele con un calice di plastica in mano auguro Buon Natale al cielo e a te e ai tuoi pensieri.
Composto venerdì 25 dicembre 2009
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