Apologia dell'artista
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È inutile negarlo, tutti voi ci giudicate tristi pessimisti, e questo solo guardando le nostre opere, leggendo i nostri versi, toccando il freddo marmo delle sculture, oppure analizzando ogni singola pennellata di un quadro. Ma che ne sapete voi di noi? Che ne sapete del perché si è scritto, dipinto, scolpito, o suonato in quel modo? Voi critici improvvisati, che vi innalzate al di sopra di noi perché sapete "cos'è l'arte". Ma come fate a dire di sapere "cos'è l'arte", se non capite che dietro ogni singola nostra opera c'è una passione... un desiderio... un sogno... c'è vita... Voi che di vita ne capite e per questo criticate, come fate a dire che un artista è triste giudicando solo le sue opere e non le sue giornate? Io mi chiedo, chi di voi, non si è mai sentito scoraggiato, e per allontanare quell'orrenda sensazione ha corso, nuotato, urlato, iniziato a sfasciare oggetti, o più semplicemente scoppiato in un pianto liberatorio?
I nostri pianti sono le nostre opere, le nostre corse sono nell'affannata ricerca della parola o del suono migliore, le nostre nuotate sono nelle idee, gli oggetti sfasciati sono nei pregiudizi rotti per portare avanti un sogno, le nostre urla sono ... [segue »]
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