L'ultimo raggio di sole
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...per somministrarmi la solita flebo. Al posto suo c'è un'infermiera nuova. Ho paura che Fabio non venga più, ma non ho più forza, non ho più voce per chiederle notizie di lui. Non posso fare altro che guardarla imperterrita, muta, immobile, implorante, mentre mi adagia la flebo al braccio. La guardo come se lei potesse capire attraverso i miei occhi quello che vorrei chiederle. La sento quasi dire: "Tranquilla, lui sarà qui a breve", ma mi rendo conto che è solo la mia immaginazione che vede muovere le sue labbra, con la presunzione che gli altri possano e debbano capire quello che io non sono più capace di dire. Ma in verità lei non parla, non dice una parola, e dopo che ha finito di adagiare la flebo esce dalla stanza senza neanche guardarmi in faccia. Fabio, invece, mi avrebbe sorriso. Fabio mi avrebbe anche detto qualche parola, forse un saluto, e lo avrebbe fatto con la sua voce dolce di sempre, con la sua voce rassicurante. Per Fabio io non sono una semplice malata che sta per morire, ma sono una persona, piuttosto, che ancora vive e, per un essere che vive, una parola, una qualsiasi parola, non è ... [segue »]
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