Epilogo di un suicidio
Questo che leggerete è il mio epilogo, dettato dal tempo e dalla disperazione, di chi ormai sta perdendo tutto.
Questo è l'addio di una ragazza dai capelli corvini, un tempo forte e bella, che ora si ritrova a suicidarsi in un bagno pubblico.
Un tempo avrei pensato che fosse uno squallore morire in questo modo... ora invece questo bagno sporco mi sembra perfetto. Perfetto per porre fine a questa misera vita.
Mamma, papà, vi ho sempre amati... voglio dirvelo perché non l'ho mai fatto.
Mamma! Oddio... mi dispiace, ma non ce la faccio più a sopportare quest'esistenza distrutta dalla droga.
Ormai è tardi per tornare indietro, ancora pochi minuti e crollerò nel buio per sempre.
Accolgo nelle mie vene quel liquido mortale, si direttamente nelle vene così sarà più veloce.
Lo sento, sento il mio corpo marcire, sento il mio cuore rallentare... Mi sto disintegrando velocemente come fuliggine calpestata, ogni singola cellula del mio essere brucia. E sono felice che sia la fine.
Speravo fosse meno doloroso da accettare, ma mi sto dannatamente deteriorando nella mia stessa carne ed è solo colpa mia.
Questo vuol essere un rimprovero per tutti quelli che iniziano con un'innocente pastiglia e finiscono col annientarsi il cervello. A chi come me ha sprecato la propria vita per ottenere 2 minuti di sballo.
Inizio a tremare, tremo convulsamente su questo pavimento sudicio... gli occhi si chiudono.
L'ultimo mio briciolo di vita sta scomparendo su questa carta igienica giallastra.
Mamma, papà, vi ho sempre amati.
Perdonatemi.
Composto giovedì 27 gennaio 2011
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