La primula gialla
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...l'avventura d'inoltrarsi nel bosco che le era apparsa così emozionante, ora non aveva più alcuna attrattiva, anzi le facevano male i piedi e aveva sete. Con il piccolo pugno che custodiva le primule si stropicciò un occhio. Rimase ferma in quella radura senza sapere bene cosa fare, poi decise che era meglio tornare a casa, in fondo lì non c'era nessun gioco da fare. Girò di nuovo su se stessa e si incamminò sicura verso una fila di castagni che sembravano indicare una strada, ma dopo averli sorpassati, la radura si chiudeva con grossi massi che delimitavano una scarpata. Allora tornò indietro facendo la strada a ritroso, ma non ricordava più da dove era passata. L'inquietudine di prima si fece sentire più forte, un piccolo singhiozzo le scappò dalla gola, lo trattenne: ne uscì un piccolo suono. Ora sentiva l'umido del bosco insinuarsi sotto il golfino di lana, alzò un po' le spalle, quasi a chiudersi su se stessa per non sentire freddo. Le gambe le dolevano dallo sforzo di camminare sul terreno impervio, un ramo le si impigliò nella gonnellina scozzese, cercò di staccarlo, ma le spine le trafissero le dita e piccole gocce di sangue distillarono sui polpastrelli.... [segue »]
Composto mercoledì 30 maggio 2012
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