Scritto da: Silvia

Ama e fai ciò che vuoi


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...Richiusi le lettere, le riannodai e mi lasciai andare ad un pianto disperato. Non riuscivo a guardare negli occhi i miei genitori e non volevo cercare di giustificare e comprendere la mia vera madre. Cosa fare? Ignorare e continuare sulla mia strada o risponderle?
Trascorsi diversi giorni in questo stato di limbo. Non mangiavo, non uscivo, ero un vegetale. Davanti ai miei occhi era sempre fissa l'immagine di Gemma. Dopo una settimana uscii di casa e andai in spiaggia. Stare lì sola, seduta sulla sabbia mi faceva capire molte cose. Il mare mi dava ispirazione per i miei romanzi e dal mare avrei ottenuto la mia risposta. Le onde si infrangevano sulla sabbia e il vento mi scompigliava i capelli. Poco più là una mamma giocava con la sua bimba. Questa immagine mi faceva male. Gemma, mia madre, la scrittrice che tanto adoravo aveva sbagliato, ma io potevo ancora fare qualcosa e così scrissi: "Cara Gemma, ti scrivo questa lettere seduta in riva al mare, davanti al mio migliore amico. È tutto così difficile e non so nemmeno io da dove incominciare. Vorrei tanto che questa qui fosse la pagina di un romanzo, ma, purtroppo, è la realtà. Ti odio? Non ... [segue »]
Composto lunedì 12 novembre 2012

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