Scritto da: enrico t

Campagna di Russia e delle colline romagnole


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...a fare? Non c'è mica tanto da fermarsi al ristorante! Ne morirono un bel mucchio. Ugo era una pellaccia resistente soprattutto nei piedi. Camminò senza girarsi pregando Marx (là di Dio comandava Marx) di proteggerlo dai proiettili vaganti nella steppa. In Italia seppero della brillante e astuta ritirata strategica dei nostri soldati comandati da abili (?) Generali di Corpo d'Armata (? ) e che le prime carrozze transiberiane cominciavano ad arrivare nelle stazioni del nord. Nel mese di maggio Renzo partì alla ricerca di Ugo girando e perlustrando con costanza e fiducia le stazioni sopra il Po, specialmente di la dal Po che è rimasto un fiume pure ai giorni nostri nonostante tante sue difficoltà. Nino e Renato sono rimasti a casa ad aiutare la famiglia perché, forse lo saprete, non c'era la bazza neanche in Italia. Renzo con un grido d'esultanza e di ringraziamento a Dio, siamo in Italia paese cattolico dipendente dal Vaticano, già allora si, trova Ugo assiderato nella stazione di Verona. Lo hanno appena deposto su un pagliericcio ed Ugo ha il cappotto originale e. I. di partenza ridotto ad uno straccio con buchi, qualche bottone, la divisa sotto annerita di sudore e tutta strappata, pantaloni ... [segue »]

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