Scritto da: enrico t

Campagna di Russia e delle colline romagnole


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Ugo partì in un caldo giorno di luglio del 1941 baldo giovane soldato dell'Armir su una treno tradotta convoglio controvoglia per andare a fare la fresca Gloriosa Campagna di Russia, noo, non quella di Napoleone, non confondetevi, quella è più vecchia ancora, qui è quella di Benito che mandò alla guerra un esercito disarmato perché aveva paura di restare indietro da Adolf ed anche perché in fondo Mussolini era un buono e non voleva ammazzare nessuno, come, come quello di oggi, come si chiama? Acthung! La campagna dei centomila cubetti di ghiaccio, dasvidania. Comunque, quelle due scampagnate in Russia e steppe dintorno sono poi finite uguale, in una sonora sconfitta con cappotto invernale 6/0 - 6/0. Alla stazione di Ravenna, piangenti a salutare Ugo partente e soldatino militare dell'eroico e. I. c'erano i fratelli Nino, Renato e Renzo. Renzo il più anziano. Ugo, il più giovane, era del 1919. Poi alla stazione c'era pure, e ti pareva, la mamma di Ugo che era anche la mamma di Nino, Renato e Renzo, disperata a vedere il figliolo partire per andare a giocare alla guerra in un posto sconosciuto, ma non lo faceva vedere se non con le lacrime che scendevano sul ... [segue »]

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