Un re indiano ordinò che si radunassero tutti i ciechi; e quando i ciechi furono arrivati alla reggia, fece mostrare a loro i suoi elefanti. Uno tastò le zampe, un altro la punta della coda, un terzo la radice della coda, un quarto il ventre, un quinto il groppo ne, un sesto le orecchie, un... [continua a leggere »]
Due cavalli tiravano ognuno il proprio carro. Il primo cavallo non si fermava mai; ma l'altro sostava di continuo. Allora tutto il carico viene messo sul primo carro. Il cavallo che era dietro e che ormai tirava un carro vuoto, disse sentenzioso al compagno: "Vedi? Tu fatichi e sudi! Ma più ti... [continua a leggere »]
Un corvo aveva fatto il nido, in un'isola. Quando gli nacquero i piccini, pensò che sarebbe stato meglio trasportarli sulla terraferma. Prese tra gli artigli il figlio più piccolo e si staccò dall'isola volando sopra lo stretto. Quando giunse in mezzo al mare, si sentì molto stanco: le sue ali... [continua a leggere »]
Un corvo osservò che i piccioni vivono comodamente e sono ben nutriti perché l'uomo pensa a dar loro da mangiare. Si tinse le penne di bianco e penetrò in una piccionaia. Dapprima i piccioni credettero che egli fosse uno di loro e lo lasciarono entrare ma il corvo si dimenticò per un attimo del... [continua a leggere »]
Capitolo: Libro Primo - II. Ranae regem petierunt.
Nel tempo in cui leggi egualitarie facevano prosperare Atene, la libertà sfrenata sconvolse lo stato e l'anarchia sciolse i freni di un tempo. A questo punto, in seguito a un accordo tra le fazioni politiche, Pisistrato occupa l'acropoli e si fa tiranno. Gli Ateniesi piangevano la loro dolorosa... [continua a leggere »]
Un lupo, sfinito dalla magrezza, si imbattè per caso in un cane ben pasciuto. Si salutarono e si fermarono a parlare: "Dimmi un po', come fai a essere così bello lustro? Che cosa hai mangiato per avere messo su tanta carne? Io, che sono molto più forte, muoio di fame". Il cane con franchezza... [continua a leggere »]
Presi dalla sete, un lupo ed un agnello s'erano spinti allo stesso ruscello; più su s'era fermato il lupo, l'agnello molto più giù. Subito il delinquente, preso dalla gola malvagia, sollevò un pretesto di contesa. "Perché", disse, "intorbidi l'acqua che sto bevendo?" E il timido lanuto: "o lupo... [continua a leggere »]
Capitolo: Libro Primo - III. Graculus superbus et pavo.
Un gracchio, gonfio di vanagloria, raccolse le penne che erano cadute a un pavone e se ne adornò tutto. Poi, disprezzando la sua razza, si unì a una bella schiera di pavoni. Ma questi strapparono le penne all'uccello impudente e lo cacciarono via a beccate. Il gracchio, malconcio, ritornò tutto... [continua a leggere »]
Capitolo: Appendice perottina - XXIX. Papilio et vespa.
Una farfalla, librandosi qua e là, apostrofava una vespa: "o sorte ostile! Mentre respiravano i corpi dai quali resti prendemmo anima, io fui chiara in pace, forte nelle battaglie e, tra i miei uguali, principe in ogni sapere. Ecco ora il vuoto: putrida io, leggerezza e cenere, mi libro qua e là... [continua a leggere »]
Una donnola era stata acciuffata da un uomo; volendo sfuggire alla morte imminente, gli disse: "Risparmiami, ti prego, perché ti ripulisco la casa dal fastidio dei topi". L'uomo rispose: "Se tu lo facessi per amor mio, te ne sarei riconoscente e esaudirei le tue suppliche. Ma, dal momento che ti... [continua a leggere »]