La bella & il cotto
Vi fu un fatto assai bizzarro accaduto qualche lustro fa a me stesso (mio Dio che fesso!).
Vagavo indeciso per la via a sera inoltrata,
quando d'innanzi mi apparve una fata...
pensai ad un errore dei sensi offuscati
per l'effetto di droghe ed alcool assimilati,
ma più avanzavo nella bieca andatura
e più che adoravo quell'angelica creatura.
Per quale motivo il destino ha voluto
far sì che in un lungo vicolo acuto
potessi incontrare assai compiaciuto
la donna bramata nel sonno più muto?
La bella alzò lenta, la testa e il suo sguardo
verso me che avanzavo assai fatto e gagliardo,
pronunciò sette lettere con gran decisione
e per Dio che stupore quando compresi il mio nome.
Il tono famigliare mi risorse assai desto,
e l'emozione trasmutò in uno stato funesto...
Adesso capivo sebbene annebbiato
lo scherzo crudele covato dal fato:
Ma quale fata, amici,
ma quale bella...
Che Dio mi fulmini,
era mia sorella!
Composto venerdì 19 novembre 2004
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