Gilia
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C'era una volta una splendida fanciulla, aveva bellissimi occhi verdi come preziosi smeraldi, i suoi lunghi capelli mossi da voluttuose onde avevano il caldo colore dell'ambra, il suo corpo esile era sì tanto aggraziato nelle forme così come nella leggiadria dei suoi movimenti, ella amava danzare e cantare in riva al mare.
Si chiamava Gilia, ed i suoi occhi non solo erano belli, ma riflettevano una particolare luce, essi esprimevano bontà, gioia, passione, amore. Sì, proprio amore, perché ella era innamorata del mare, amava con tutto il corpo e l'anima quell'immensa distesa di acqua che le lambiva i piedi quando scalza ballava sulla sua riva, amava il mare sia che fosse placido e confortante che maestosamente in tempesta, e lo amava ancora di più quando era grigio e minaccioso. Gilia ballava, cantava per il mare. Gilia parlava con il mare e il mare rispondeva. Il suono delle onde per Gilia erano dolci parole d'amore. Gilia era felice, viveva soltanto per assaporare estasiata questi magici momenti d'amore, e quando era lontana dal suo amore mille pensieri tristi la turbavano, tutto il suo essere era sopraffatto da quell'incommensurabile stato di dolce ebbrezza che la rendeva vulnerabile e forte allo stesso tempo, quando ... [segue »]
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