Scritto da: Steve BOTTY

Viaggio in treno

Sono tornato, da poco, da un viaggio allucinante, fatto di ritardi, treni soppressi e sorprese varie, che però non hanno impedito di addormentarmi con la ninna nanna invitante ed irresistibile del treno: ta ta ta tan, ta ta ta tan. Allungo le gambe e lascio scivolare il corpo verso il basso, abbandonandomi e facendomi cullare tra le braccia di quello stregato sedile. Un fischio acuto e assordante, voce ripetitiva e premurosa, accompagnata dal suono di un campanello, scandiva: in carrozza! In carrozza! M'incuriosì. Calai rapidamente il finestrino e mi affacciai, tutto intorno a me era avvolto da una coltre di nebbia, che nascondeva un vecchio asmatico drago d'acciaio; una locomotiva. Dall'alto un appannato fascio di luce, illuminava sotto di me l'immagine sfuocata di una targa dorata con la scritta: Oriente Express. Era il 1930; partivo dalla stazione di Parigi, mentre bussando timidamente, entravo in oriente da una magica porta; Costantinopoli. Stavo parlando con tutti gli affascinanti personaggi che sono saliti su questo treno, grazie al biglietto donatogli da grandi scrittori e registi, facendo diventare ancora più famoso questo viaggio, quando una voce insistente chiedeva: biglietti, biglietti, e mi svegliai.

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