Scritto da: R. C.

Il colibrì - Fiaba di un'anima diversa


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...uguali.
Non potevo farci nulla, ero solo, anche se ogni tanto da lontano scorgevo o sentivo quel battito accelerato d'ali, che lasciavo andare via senza fermare pensando che in fondo anche quella creatura aveva il mio stesso destino.

Nelle mie numerose svolazzare mi imbattei per caso verso un colibrì dorato, aveva occhi azzurri, piume della coda ramate e rosse, era bellissimo e non volò via quando mi incrociò.
Fui cauto nell'approccio, non volevo spaventarlo, era una Donna, una creatura strana, quasi mi sembrava di conoscerla, o per lo meno, non potevo lasciarla andare.
Capii subito che anche lei si era persa, in quel mondo di elefanti, forse eravamo rimasti in pochi, forse era solo una fase della sua vita, ma la inseguii con le scuse più banali, fece finta di nulla e si fece inseguire.
Giocammo a lungo, volando per valli monti e mari, mi fece vedere i suoi posti preferiti, ed io i miei.
Mangiammo insieme lo stesso nettare di fiori sconosciuti, ci scambiavamo idee sul mondo degli elefanti.
Ormai era normale, obbligatorio, incontrarci sempre alla stessa ora, quando il giorno volge alla fine e la stanchezza merita di essere alleviata.
Era la mia panacea, la mia musa.
Non ... [segue »]
Composto giovedì 20 dicembre 2018

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