Scritto da: Alessio Fabretti

Lampi nel buio


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...spostando dal muro un mattone trovandosi di fronte a un pannello che emetteva luci multicolori, premendo alcuni tasti e la stanza ruotò su se stessa, si spalancarono le pareti mostrando una navetta spaziale illuminata a giorno. Dal sarcofago si aprì uno sportello mostrando un pilota addormentato. Accanto vi era situata un'altra pulsantiera che iniziò a lampeggiare, pigiando alcuni tasti e dopo pochi istanti scivolò via un'intercapedine trasparente, e uscì... Ma era una donna che indossava una tuta. Si avvicinarono. Si guardarono negli occhi... Tesero le braccia e... "Osiride che ci fai tu qui?" "Cara e dolce Iside, luce delle mie notti solitarie, sono venuto a riportarti nel nostro mondo, dopo tanto girovagare per altri pianeti. Gli umani non hanno bisogno di noi, e quando per quanto cercassero neanche saremmo più qui". Salirono sulla navicella e sparirono con un sibilo nel cielo blu della notte. Al Cairo alcune persone guardarono in cielo una stella, ma non pensarono che il Dio fondatore dell'Egitto li aveva abbandonati per sempre. Alessio Fabretti - scritto nel 1987 10 maggio.
Composto domenica 29 marzo 2020

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