Il lungo cammino
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...che la destinazione era prossima, poiché attraverso la nebbia vide in lontananza una porta, che sembrava come sospesa nel vuoto. Giunse davanti ad essa ed indugiò per un attimo. Non sapeva cosa fare, bussare o restare in questo paesaggio offuscato, come in un limbo? Alzando lo sguardo cercò di leggere la scritta sopra di essa, ma la nebbia, glielo impediva. Provò allora spostandosi e alzandosi un po', a cercare di leggere quelle lettere. Dopo vari tentativi, finalmente ci riuscì, dopodiché senza nessun indugio bussò energicamente. La porta cigolando sì aprì mostrandogli distese di erba verde smeraldo, fiumi azzurri e boschi freschi e lussureggianti. Una voce, proveniente da non si sà dove gli chiese il suo nome.
"Mi chiamo Adrak" rispose. " Ti stavamo aspettando, benvenuto nel paradiso dei cani. Quì troverai tutto ciò che desideri" proseguì la voce "Cos'è quello che più vorresti avere in questo momento? Campi immensi per correre, zuppe fumanti da mangiare o qualcos'altro? " terminò la presenza invisibile. Adrak non ebbe nessun dubbio e velocemente rispose, dando voce a quello che il suo cuore sentiva. "Vorrei solo una cosa, poter vedere da qui, in ogni momento, la sola persona che più al mondo ho amato" "Sarai accontentato" rispose la voce. Adrak si accucciò su una piccola nuvola e sporgendo il muso da questa, vide il mondo sottostante. La sua casa, il giardino, le strade, che tante volte avevano fatto insieme, ma soprattutto... vide lui. Non era cambiato per niente e senza rendersene conto, lo chiamò, abbaiando forte.
Adrak non saprà mai se lo ha sentito oppure no... ma perché lui ha alzato la testa verso il cielo e ha guardato la sua nuvoletta?
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