La Pietra Aguzza e la Carezza – La favola dei Cuori di Pietra
Un Pietra Aguzza, gridava al Mondo:
Che puzza, che puzza!
E il Vento nel passar di lì proprio in quel momento, decise che per punirla gli avrebbe inviato suo figlio il Lamento.
Lamento ora le era dentro, e nel prender la via del suo cuore, disse:
Cuore io sono il Lamento, son venuto per portarti tormento.
Il Cuore era su se stesso piegato, spento è già senza fiato. Il Lamento s'impietosì e andò subito via di lì. Decise allora di prendere la via della mente per staccarle la corrente.
Mente io sono il Lamento, son venuto per portarti tormento.
La Mente era rannicchiata in un angolino buio, tremante e infreddolita e tra le mani stringeva un'appassita margherita.
Il Lamento tornò da suo padre il Vento, dicendo:
Non posso portar tormento a chi è già tanto malato dentro.
Malato dentro?
Si padre il Cuore e la Mente sono ammalate alla sorgente.
Il Vento allora capì che quello della Pietra Aguzza che diceva sempre che puzza, che puzza, era solo un atteggiamento, e fu allora che disse a suo figlio il Lamento:
Va a chiamare tua sorella Unguento, questo figlio non ha bisogno del piglio, ma della carezza di un giglio, la sua durezza non è altro che amarezza, per guarirlo ci vuole solo una carezza.
Unguento accorse ad apportar alla Pietra Aguzza la sua carezza, e la durezza mutò in amorevolezza.
Qualcun altro gridò:
Il Mondo puzza, che puzza, che puzza!
E la Pietra che ormai non era più Aguzza, rispose:
Il tuo è un atteggiamento, la tua durezza ha solo bisogno di una carezza, solo così l'amarezza muterà in amorevolezza.
E nel dirlo gli fece una carezza.
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