L'Antico Faggio - La favola dell'Abbraccio
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Un Uomo stanco si fermò nei pressi di un antico Faggio per riposarsi dal Viaggio e l'albero prese nel dire:
La rozza e tozza torcia che mani antiche strapparono alla roccia, spenta si è nella liquida pozza, formatasi dal cader di lacrime goccia in goccia, ma la luce del mondo conoscer non può fondo, da torcia a lanterna, da lanterna e luce eterna, è in questo mutar che la vita alterna, il migrar della coscienza dalla incomprensione alla piena appartenenza, fa della Pazienza, lenza che userai all'evenienza, in questo viaggio che solo all'apparenza è ancora alla partenza, ma che in realtà l'Uomo ha percorso per ben più della metà.
Faggio sei molto saggio, le tue parole sanno infondermi coraggio!
Uomo, sono un Faggio antico e solo di quel che ho visto dico. La tua realtà non è Verità, perché affonda radici nell'antichità, di quando la Vita non possedeva Dita.
L'Uomo abbassò gli occhi nel guardare le innumerevoli ferite che quel Viaggio gli aveva procurato, e con tristezza disse:
Faggio ci vuole Coraggio in questo viaggio, io perciò procedo adagio!
E il Faggio rispose:
Il Coraggio è solo un braccio!
E l'altro braccio che nome ha?
Chiese l'Uomo incuriosito.
L'altro braccio si chiama Pazienza!
Pazienza e Coraggio... bastano allora ... [segue »]
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