Requiescat in pace (R.I.P.)
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...falde della mia carne stuprata e con forza la strappò separandola dalla mia gabbia toracica, come se stesse sbucciando un agrume.
Dolore e orrendo stupore si rincorrevano nella mia mente...
Le mie costole ed il mio sterno candidi mi ricordavano un albero di Natale niveo, che ebbi da bambino e che mia madre aveva addobbato con festoni rossi come rubini.
Ora sentivo la piccola sega circolare insistere sulle mie ossa per dividerle dal loro passato abbraccio vitale.
Il lezzo che si propagava era simile a quello emanato da una piastra elettrica dove viene scordata una braciola di maiale.
Sentivo il secco rumore delle mie ossa che si spezzavano come gusci di noci.
La mia cassa toracica sbocciava come i petali di un fiore in primavera.
Che poetica ed orripilante visione lo splendore e la meraviglia di tutti i miei organi interni che non pulsavano più già da tempo.
Un sublime affresco variopinto dove non si distingueva precisamente lo stacco tra una gradazione di colore e l'altra.
Un nauseante miracolo di ingegneria dove ogni minimo dettaglio era intrascurabile per consentire ciò che un tempo chiamavo vita.
Le mani ormai imbrattate di me affondarono nel mio affresco, mi strapparono il cuore e ... [segue »]
Composto venerdì 8 maggio 2009
dal libro "PensieriParole 2010" di PensieriParole Staff
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