Cielo amaranto
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...i capelli grigiastri e la pelle segnata dal sole. I piccoli profondi occhi azzurri sembravano minuscoli tagli lucenti sulla tela grezza e ruvida del viso. Il fisico era tirato e nervoso teso nell'incredibile sforzo dell'immobilità. Una canottiera bianca aderiva bagnata sul corpo delineato lasciando intravedere una catenella d'oro spuntare tra i peli neri e ricurvi del petto. Poi senza un motivo apparente lui socchiuse la bocca mostrando quei denti abbaglianti in una smorfia animalesca che assomigliava più ad un ghigno che ad un sorriso. Tolse lentamente una mano dalla tasca e la sollevò disegnando nell'aria uno strano invito ad avvicinarsi e lei, inspiegabilmente lo assecondò, come guidata da una forza più forte, rapita da quello sguardo, sospinta da una folle, sconosciuta curiosità.
Camminava in silenzio, in sottofondo solo il rumore del vento nel vigneto ed il richiamo dei merli in lontananza, l'erba attutiva ogni suo esile passo, ovattandolo in un'assurdo senso di irrealtà.
È strano come nei ricordi il tempo si dilati, singoli attimi possono durare un'eternità e Marine ancora non sapeva che negli abissi della memoria futura avrebbe rivissuto quell'immagine più e più volte, ampliandola all'infinito. Da quel momento tutta la sua vita non sarebbe stata altro che quel cammino verso un destino inesorabile.
Il destino
Come si uniscono le persone? Quali sono le trame invisibili che legano gli uomini l'uno all'altro? Esiste davvero un destino, un percorso da seguire, una sorta di karma? O è forse il caso a guidare tutto. Una teoria scientifica (il rasoio di Occam ) afferma che la spiegazione più semplice è anche la più plausibile. In questo caso quale sarebbe la spiegazione più semplice?
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