Inizio del viaggio
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Era freddo. Ma in quel momento mi soffermai a sentire il mio respiro e mi scoprii ansimante. Sentivo l'aria entrare dentro le narici, potevo adirittura vederla, come in un fumetto. Respiravo, e ancora respiravo e sentivo l'aria ricoprire i miei pomoni. Mi vedevo distesa, come se non fossi io, solo allora iniziai a calmarmi.
Tornò il freddo sulla schiena. Quel tavolo che sempre avevo visto e adesso ero lì. Dove sempre la mia immaginazione costruiva immagini, persino suoni, parole, persino odori. L'indicibile che fuggiva dalla mia mente costruiva scene su quel tavolo. Ma in quel momento tutto scomparve, nessuna immagine, nessun suono, solo il presente scorreva e faticava a rappresentarsi.
Stesa, inerme, libera ma come se non potessi fuggire.
Senza corde non hai scuse. Senza puoi decidere di fuggire, e se non lo fai significa che lo vuoi. E lui lo sa. È come se fosse sempre due passi avanti. Una partita a scacchi di cui lui conosce la fine, tu puoi solo giocarla consapevole che il tuo re cadrà.
Dalla benda trafilava della luce fievole tra l'arancio e il rosso, ogni tanto l'ombra si spezzava. Era la sua. Si stava muovendo davanti a me. Lo sentivo, ma non capivo.... [segue »]
Composto martedì 12 settembre 2017
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