L'appartamento di Hercule Poirot era arredato in uno stile essenzialmente moderno. Scintillava di cromature. Le sue poltrone, per quanto confortevolmente imbottite, avevano una linea squadrata e senza compromessi.
Proprio al centro di una di queste poltrone stava seduto, ordinato e composto, Hercule Poirot. Di fronte a lui, in un'altra poltrona, sedeva il dottor Burton, professore dell'All Souls, intento a sorseggiare con aria da intenditore un bicchiere di Chateau Mouton Rothschild offertogli da Poirot. Non c'era niente di ordinato e composto nel dottor Burton. Era grassoccio, trasandato e, sotto un ciuffo di capelli bianchi, il faccione rubizzo irradiava bonarietà. Aveva una risatina chioccia, profonda e un po' ansante e l'abitudine di ricoprire se stesso e quanto gli stava intorno di cenere di tabacco. Invano Poirot lo circondava di portacenere.
dal libro "Le fatiche di Hercule" di Agatha Christie
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