Il contadino Rodolfo e il suo amico Pero
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In un posto lontano dai nostri occhi ma vicinissimo ai nostri cuori, abitava uno strano signore dai lunghi capelli rossi, dal naso lungo e adunco come il becco di un pappagallo e dal corpo basso e tarchiato. Questo strano signore, che di mestiere faceva il contadino e abitava solo in una piccola casa di legno, si chiamava Rodolfo. Tutti, però, lo conoscevano come "l'Infame", a causa della sua totale mancanza di affetti che lo costringeva a vivere in estrema solitudine.
Tutti si ben riguardavano dall'avvicinarsi a lui, per paura di essere rapiti e torturati.
Nel corso degli ultimi anni si erano susseguite alcune sparizioni e, naturalmente, tutti diedero la colpa all'Infame che, secondo le pregiudizievoli bocche popolari, si nutriva di carne umana che cuoceva con il gigante fuoco generato dal male che aveva nel corpo.
Ma si sa, la gente tira conclusioni affrettate e giudica solo ed esclusivamente sulla base dei caratteri esteriori; nessuno è capace di leggere il cuore delle persone, sorpassando il turgido muro delle apparenze.
Infatti, Rodolfo, che era malvisto dagli esseri umani, amava profondamente e sinceramente le piante che coltivava, le quali erano per lui delle care amiche con cui dialogare, confidarsi e tenersi compagnia, allontanando ... [segue »]
Composto martedì 1 gennaio 1918
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