Voci
Era mezzanotte, avevo scritto tre libri (Gli scettici contro Agostino, La banalità della filosofia, So troppe cose per credere in qualche cosa) e stavo iniziando a scrivere il quarto, quando mi sono detto: devo smettere. Proprio in quel momento, però, è suonato il telefono, e tutto si è fatto confuso e irreale: prima la sedia sulla quale ero, e sono, seduto mi ha fatto una predica sulle buone maniere, poi un libro di elettrotecnica, che pensavo di avere perso, mi ha parlato della teoria del caos ed infine, adesso, sto scrivendo, sotto dettatura di un centinaio di voci, che, probabilmente, sento solo io, cose senza senso.
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