L'impronta di te
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La mia condizione di salute peggiorava di giorno in giorno.
Nelle notti insonni, mi sentivo rubare prosciugare l'anima, come se qualcuno volesse privarmi anche di ciò che mi rimaneva al mondo: me stessa.
La mattina, quando il bagliore dell'alba prendeva il posto dell'oscurità, l'incubo spariva, e mi lasciava finalmente libera.
Ma la mattina, racchiudeva anche una triste verità: nuova giornata, nuovo livido.
Sul collo, sulle spalle, sui fianchi, sul petto...
Il mio corpo era perennemente cosparso di lividi viola. Mi sentivo svuotata, come se nella notte profonda mi avesse rubato la mia persona.
La pelle sbiancava, il sangue si gelava nelle vene, e il mio corpo si piegava al di sotto di qualcosa, o di qualcuno.
La sera, prima di coricarmi, mi accertavo di aver chiuso la porta a chiave, e di aver serrato le finestre.
Ma fu vano.
Quando, arrivò quella notte.
Mi gettai sul letto, respirando a fatica. Sentii qualcuno sforzare la finestra alla mia sinistra. Immobile, ammiravo la scena in terza persona. Non avevo il coraggio di reagire. Ero una preda fin troppo facile da raggiungere.
Il balcone si spalancò, lasciando intravedere due occhi scuri e penetranti. I quali, mi interrogavano sul perché fossi ancora sveglia.
Il ... [segue »]
Composto venerdì 1 ottobre 2010
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