Illusione: La zingara prega nell'utero
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Vorrei unirmi a te nel tentativo di appartenere, essere parte di un tutto che sei diventato tu in questo tempo: voglio essere solo tua. Sciogliermi, scomparire dentro di te, perdere anche la mia identità ed essere cosciente solo della tua. Ricordarti sempre sarà come ricordare che io esisto perché tu vivi. Il solo desiderio del tuo calore mi sembra una voglia spinta. Il solo pensiero di una carezza è un'immagine troppo vivida.
Immagino, però, quanto tu possa essere disgustato da me, nella mia corporeità, nel mio essere, nel mio divenire. Mi sento così sporca, amore mio... così indegna di aspirare all'amore superiore che per uno spasimo, per un gemito, mi hai fatto conoscere e poi hai nascosto dietro una tenda di fraintendimenti. Ogni volta che stiamo per toccarci la mia pelle si tende perché quella cosa zingara e sudata sotto essa ruggisce e in un boato ti urla di non toccarmi.
Forse quell'urlo, la morte di una stella, il grido nel vuoto, è l'unico foro di luce dentro la cosa zingara. E tu sei uomo. E la cosa zingara delira contro le proprie voglie, non vuole che ti sporchi. E tu non sarai spinto a sporcarti. Chi mai sarebbe pronto ... [segue »]
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