Caro treno
Sono salita sul mio treno tanto tempo fa e da allora non sono ancora scesa.
Ho incontrato tanti viaggiatori e con loro ho condiviso pezzetti della mia esistenza, idee, pensieri, dispiaceri.
Un vagone in particolare, è riservato alle nostre due anime, perché ci ha consentito di viaggiare insieme.
Il nostro viaggio, a volte tranquillo e lineare, a volte tortuoso e su ripide salite, ad un certo punto è diventato pesante, poco piacevole; ho sentito il bisogno di tirare il freno, scendere dal treno e scappare verso l'ignoto.
Ti ho guardato, ho guardato quanta strada avevamo già percorso insieme, ho ripensato a tutti i viaggi che insieme a te, mi avevo vista protagonista, ma non ti riconoscevo più, mi sembrava che nulla più ci legasse. Guardavamo fuori, lì sullo stesso vagone, ma da due finestrini differenti e in due direzioni diverse.
Non avevo più niente in comune con te!
Avevo paura e ho percepito anche la tua paura.
Il viaggio di notte è stato lungo... molto lungo.
È arrivata l'alba e non guardavi più solo dal tuo finestrino, ma ti sei girato verso di me e mi hai cercato. Ho capito quanto amore ci legava, lì nel nostro vagone speciale.
Tu non eri più come all'inizio del viaggio, eri cambiato, eri un altro uomo, un uomo nuovo, anche tu avevi condiviso con altri viaggiatori pezzetti della tua esistenza, idee, pensieri, dispiaceri.
Adesso viaggiavamo sullo stesso treno, sullo stesso vagone e nella stessa direzione.
Sappiamo tutti e due, però, che se anche guarderemo da finestrini opposti e panorami diversi... siamo pur sempre sullo stesso treno.
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