Il demone degli aforismi
Nei labirinti del mio pensiero c'è un demone smontatutto. Questo individuo, che forse vi sembrerà buffo ma che ha delle conseguenze tutt'altro che comiche, passa le sue giornate a ispezionare i miei percorsi interiori portandosi dietro una cassetta degli attrezzi. Quando il paesaggio è costituito da frasi dette da altri, da poesie di poeti, o da citazioni di autori famosi, il demone non ha nulla da obiettare e tira dritto, ma quando incontra delle frasi composte da me, immancabilmente si ferma e rimane immobile un momento ad osservare, con la mano sinistra sul mento. Spesso la sua breve riflessione termina con la decisione di smontare la frase; allora il demone appoggia la cassetta e vi fruga dentro cercando l'attrezzo adatto a insinuarsi tra le parole. Il suo armamentario include lime diamantate per smussare i concetti più robusti, scalpelli appuntiti per colpire i punti deboli delle intuizioni, generatori di corrente per dare la scossa ai pensieri addormentati, un violino di nobili origini per suonare melodie convincenti, acido solforico per corrodere le abitudini consolidate, e molto altro. Non so descrivervi compiutamente il modo in cui opera questo demone, fatto sta che quando ritorno sul posto la mia frase è smontata e non riesco più a credere che possa stare insieme come succedeva prima.
Confrontandomi giorno per giorno con questo guastafeste ho finito per elaborare uno stile di parole che mira al massimo della sintesi e della densità di significato, essendomi accorto che sono queste le caratteristiche in grado di resistere alla sua azione demolitrice. Questo è il motivo per cui ho scritto tanti aforismi: per salvare i miei pensieri dalla distruzione.
Composto mercoledì 30 novembre 2011
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