Inside my outside
Guardavo il modo in cui muoveva le dita. Erano nervose, quasi elettriche. Pensai: "A chi vuoi darla a bere". Non è vero, non stava riflettendo, stava soltanto riordiando i suoi pregiudizi. Le mille idee che aveva del mondo, di chi lo abita, del voler bene al prossimo. E naturalmente dell'amore. Aveva una paura fottuta di amare qualcuno. Non si è mai pronti per amare.
Composto domenica 24 giugno 2012
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