Sogni di perfezione

Erano ancora nel letto, dopo aver fatto l'amore e si stringevano e accarezzavano dolcemente. Mormoravano e miagolavano come due gatti avvolti nelle coperte, nel caldo, protetti dal gelo, ridacchiavano e si baciavano. Poi stettero zitti. Ad un tratto il sorriso sparì dal volto di lei, veloce come era venuto e la sua espressione divenne di colpo cinerea. Lei vide nuovamente quel velo che sempre le copriva gli occhi, senti i muscoli delle guance farsi pesanti e gli angoli della bocca curvarsi verso il basso. Un peso enorme nel petto.
Gli chiese: "Secondo te perché ci amiamo, Marvin? E poi ci amiamo davvero?" Lo sentì irrigidirsi, il suo abbraccio si allentò e d'un tratto il suo volto si trovò voltato verso la parte opposta del cuscino. "Io ti amo, d," le rispose deglutendo, usando il suo soprannome. Aveva voglia di gridare per la frustrazione. "Si. Anch'io. Abbiamo appena fatto l'amore," asserì logicamente, accarezzandogli il braccio, ma con gli occhi persi nel vuoto e il pensiero stretto dal nulla vuoto. "Però la verità è che vogliamo morire. Per questo ci amiamo così tanto. Il nostro amore è come suicidarci, la via comoda. Fare qualcosa di maledettamente sporco e sbagliato. Restando ... [segue »]

Martina Cotti

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