PERCORSO DI LIBERTA’

Seduta su di un sasso levigato dalla stessa acqua nella quale teneva
immersi i piedi, guardava in su, dietro la sommità della cascata,
verso il cielo.
Ormai stava già piovendo.
Prese su le scarpe e lo zaino, imboccò il sentiero che prima aveva
lasciato e sparì tra gli alberi.
La pioggia sottile e limpida raccolta dalle fronde formava anche un
ruscello lungo il sentiero.
Si fermò in una nuova radura.
Aveva i piedi immersi nell'acqua e le scarpe legate allo zaino. Lo
appoggiò su di un tronco.
Sorridendo si voltò indietro. Adesso le pareva di sentire meglio il
rumore della cascata.
Poi guardò in alto e in avanti, quindi ancora indietro.
Il viso le si illuminò di un nuovo splendido sorriso.
Era bellissimo tutto ciò, pensò tra sé.
L'acqua le scendeva dal corpo e si mescolava a quella che veniva giù
dalla montagna e che colava dagli alberi.
Era inzuppata di gioia quando si ricaricò, com'era, lo zaino sulle spalle.
Riprese a camminare e, mentre rimpiccioliva tra le montagne, smise
di piovere.
Un arcobaleno cristallino, esteso da un parte all'altra del bosco, si
riflesse in una lacrima.

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    Riferimento:
    Divorzi o separazioni
    comunque sofferte.
    Ognuno sceglie la propria strada.
    Purtroppo non si cresce senza ferite.
    Dedica:
    a Patrizia.

    Commenti

    1
    postato da , il
    Mi manca la mia vita. Mi manca il non dover condividere i miei pensieri. Non voglio più pensare al futuro. Non voglio fare progetti. Voglio vivere spensieratamente. Cerco un po' di sana solitudine. Voglio parlare a me stesso. Voglio ascoltare me stesso. Odio sentirmi legato. Dimenticatemi almeno per un po'.

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