Eri libero di alzare le braccia al cielo davanti a tutti e di parlare delle tue rabbie e delle tue incomprensioni quasi come se fossero diventate un punto da cui partire per sentirsi migliore. Ti eri creato un mondo tutto tuo, ti eri rivestito della capacità di capire e vedere solo quello che volevi, e non importava cosa portassero il vento e la follia, avanzavi sempre un passo alla volta, senza mai indietreggiare, avevi reso i tuoi punti deboli cicatrici che non causavano più mezzo dolore ma rappresentavano solo l'immensa fatica; la fatica che stavi facendo per raggiungere quel posto che desideravi più di ogni altra cosa, ti eri svestito di tutto l'orgoglio di questo popolo e il tuo sudore sapeva di libertà. Una libertà contro qualsiasi schema, una libertà che solo tu conoscevi, e ti rendeva ricco e padrone di te stesso.
Composto mercoledì 9 gennaio 2013
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