Laura e il gabbiano
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...era futile, ma il mio orgoglio mi impedì di cercarla per settimane. Quando mi decisi a farlo ormai si era trasferita in un'altra città. Anche se provai a telefonarle non fu come parlarle di persona e la nosta amicizia non fu mai come prima. Continuai a camminare per il bosco e ad un certo punto vidi un fiore azzurro. Di un azzurro che mi sembrò identico a quello degli occhi di Marco. Chiusi gli occhi e rividi il suo viso; era passato tanto tempo ma la sua immagine era ancora lì davanti ai miei occhi. Era stato il mio primo, vero, indimenticabile amore; ma anche lui era partito. E io non sono mai riuscita a fargli capire quello che provavo... quanto avevo pianto, sola in camera mia, quando era partito. Arrivai alla fine del boschetto e mi ritrovai in un prato proprio dietro casa mia, con il gabbiano che mi aveva seguita fin lì. Nel frattempo aveva smesso di piovere e il cielo cominciava a schiarirsi. Il gabbiano si avvicino a me e si lasciò accarezzare, dopo di che tornai a casa. Quella sera incontrai Fabrizio. Era un carissimo amico di infanzia, che avevo conosciuto da piccola a tennis. Non gli raccontai quello che mi era successo (chi mi avrebbe creduto del resto?), ma mi ripromisi che con lui non sarebbe mai finita così, che avrei dato molta importanza alla nostra amicizia.
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