Trentanove inverni, trentanove inverni per una come me sono tanti. Io non sono forte e molti di quegli inverni sono stati tristi, hanno messo a dura prova il mio coraggio togliendomi quasi tutto quello che amavo, che amo. Ancora oggi mi domando da dove io abbia tirato fuori la forza per sopravvivere a quello successivo. Ci sono state volte in cui ho pensato "questa è la fine" e poi come per miracolo sono rimasta ferma li, lasciando chi mi passassero addosso. Non cosi ferocemente da uccidermi, però sono rimasti molti lividi. I lividi sono peggio delle cicatrici, quelle le copri, se non le guardi non ricordi nemmeno che ce le hai, invece i lividi no, quelli fanno male anche se solo li sfiori con il pensiero. Dio se fanno male, sembrano non guarire mai. Cosi ho imparato a non aspettarmi troppo da questa fredda e triste stagione, perché l'unica cosa che alla fine mi lasciava, oltre i lividi, era la speranza folle che forse la prossima volta che l'avrei rivista potesse scaldarmi il cuore, no lasciarci il gelo dentro come aveva sempre fatto.
Composto mercoledì 15 maggio 2013
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