Paura e delirio a marsure
Noiosi recipienti d'inutilità. Doppio fondo alto un centimetro, osservo sempre il bicchiere mezzo pieno. L'ottimismo è il vizio del vittimismo. Il maiale va servito caldo, mentre le sarde sono deliziose sopratutto con le tette al vento. Implacabile nella sua furia. Devastante nel suo tormento. Serve della colla. Il palazzo è sotto attacco. Le crepe. Il rumore del cemento. Il crollo. Non devono fermarsi mai. Supplico. Vaneggio borioso. A tracolla la sua ultima borsetta. Serve del miele. Rubo un'arnia e me la porto a casa. Il frigo suda figurine. Il Faraone regna sovrano. Pavoneggia la cresta sulla sua testa. Dove sono arrivato? Il filo di Arianna o del discorso. Davide o Daniele? Il rompicapo che mi tiene sveglio la notte. Se solo sapesse che cè un girino che fa rima con spermino vicino alla sua bocca, mi darebbe un bacino? Ha starnutito al vuoto e il muco si è riversato nel pantaloncino bianco. Uno schizzo imprudente? Diciamo di si! Ora ulula il lupo al sole, come cambiano i tempi. Devo fare il pane. La ricetta dice impastarlo per mezzora. Un Fagiolo è ancora in Cina. I piselli stanno crescendo bene nell'orto. Non ci resta che aspettare. Basta con tutte queste scuse. Parliamo. Ci dissetiamo alla fonte della conoscenza. Un estraneo che cammina, urta la mia sensibilità. Mentre disegno una svastica nel legno della panchina. È una questione politica. Obiezione alla follia. La Gloria gratta il reggiano, il risotto va mantecato a dovere. Guardo dentro me. La pancia dice ho fame.
Composto venerdì 30 novembre 2012
Leggi un altro Racconto Tutti gli Argomenti
Immagini con frasi
Consigliati
Ultimi argomenti inseriti
Commenti