Ci sono giorni o periodi che le cose non vanno come vorresti. La tua testa gira a vuoto, ne avverti quasi lo spostamento d'aria. Le ansie volano basse, avverti il bisogno di pensare a qualcosa o qualcuno che possa colmare il senso vertiginoso di certi giorni tristi e opachi. Ieri era uno di quei giorni. Ho pensato a mio padre che ha saputo regalarmi emozioni contrapposte, un miscuglio di amore e disamore. Il suo ricordo era così vicino che mi è sembrato vivo dentro di me. Non ricordo l'ultima volta che ci siamo parlati e di cosa abbiamo parlato. Lo abbiamo fatto per riscattare un passato fatto di tanti silenzi. Discorso interrotto purtroppo. Forse semplicemente rimandato. Poi è volato in cielo lasciandomi le sue ali, la sua semplicità. Ora lui è in cielo, ed io combatto con quelle ali i fantasmi della terra.
Composto venerdì 27 dicembre 2013
dal libro "Una fragile speranza" di Ludovico Criacci
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