Il casco di Pancrazio
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...come d'altronde ha sempre fatto. Sai bene che gli effetti del casco e di tutti i fili, aghi e pinzette che lo compongono, una volta calzato e collegato ai punti nevralgici previsti e posto sotto il raggio della luce solare, quella che filtra all'ora prestabilita dalla fessura canalizzata che lui stesso ha praticato nella volta, ti fanno vivere come se fossero vere tutte le sensazioni che il tuo intimo desidera. Però, quest'ultima volta qualcosa è andata storta. L'ho veduto vibrare, tremare, contorcersi ed assumere milioni di espressioni diverse in pochi secondi. Sembrava viaggiare alla velocità della Luce. L'ho sentito parlare freneticamente e senza sosta in una lingua incomprensibile. Poi, di colpo, s'è bloccato. Allora l'ho disteso sul lettino e gli ho sfilato il casco. – Ma tu sai quali finalità volesse perseguire con queste ultime modifiche apportate? A me aveva solo anticipato che, in fine, voleva rendere realmente utile all'Umanità la sua invenzione. – No. Di queste cose io non me ne intendo. Gli sono stato vicino in questi ultimi tempi perché lo ammiravo. Mi ha solo rivelato quanto fosse stanco di questa realtà virtuale: di vincere continuamente tutte le guerriglie programmate; di sedersi su troni d'oro, servito da sudditi ... [segue »]
Composto venerdì 1 febbraio 2013
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