Non riesco a capire cosa c'è che non va in me. Sto malissimo quasi ogni giorno per motivi che non sto qui a descrivere e, ovviamente, sento il bisogno di parlare con qualcuno. Ma quando sto per premere il tasto "chiama" inizio a pensare: è giusto chiamare? È giusto rovinare la serenità di quella persona con i miei problemi? È giusto renderla infelice perché costretta, per quei 10 minuti a sopportare quello che io sopporto da tutta la vita? È da egoisti pensare che un amica/o debba ascoltarmi? E mi rispondo che non devo, che è giusto che io non disturbi la quiete altrui. Poi capita che mentre io piango in angolo arrivi quell'amico/a sofferente per qualcosa e allora io metto in tasca il mio dolore e mi dedico al suo e alla domanda Come va? Rispondo bene! Con un sorriso. Cosa c'è che non va in me? Perché quando racconto questo alle persone loro pensano che la mia sia falsa gentilezza e falso altruismo? Perché io e il mondo siamo su due universi distinti ma irrimediabilmente collegati?
Composto giovedì 27 febbraio 2014
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