Molto probabilmente non hai mai voluto ferirmi. Molto probabilmente avresti voluto fare di meglio. Lui è stato la seconda persona a dirmi che non capisce la mia ferita. Vedo i suoi occhi che mi studiano ma non capiscono e questo risveglia vecchie ferite. Voglio spiegarti chi sono, ti grido chi sono e tu non capisci. Non grido a te, ma a quello che tu rappresenti. Tu rappresenti una parte che è stata mia. Ti svelo un segreto che questo tempo mi ha raccontato: Non è la ferita ma la mia sensibilità che non comprendi, che non riesci a sentire. Il mio modo di percepire il mondo e la vita non è come il tuo. La mia pelle sente dei brividi differenti da quelli che percepisci tu. Molto probabilmente eravamo giovani, eri giovane e non potevi comprendere che dentro di me ci fosse questa fragilità. Molto probabilmente oggi ti avrei perdonato o ti avrei raccontato meglio chi sono. Ma la verità è che eravamo giovani, e quando sei giovane la tua pelle interiorizza determinati brividi. Li interiorizza a tal punto che anche a distanza di anni ritornano. Ho rivisto i tuoi occhi a distanza di anni, ho rivisto i tuoi occhi che mi studiavano, gli ho rivisti nei suoi. Ho avuto i brividi. Non mi hai mai voluto ferire? Ho i brividi.
Composto mercoledì 26 marzo 2014
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