Si chiamava Maddalena. E come Maria di Magdala (Magda infatti voleva essere chiamata) la sua sensuale bellezza era degna di essere profumata con i profumi di sette amanti. Non ho potuto mai guardare il suo corpo (il volto no, che talvolta diveniva così acceso di desiderio carnale, quasi grifagno) senza evocare alla mente la Santa del suo nome nella "Deposizione dalla Croce" ad Anversa così come la descrive Théophile Gautier: un piede del Cristo, bianco d'una bianchezza esangue, puro e opaco come un'ostia ricade con tutta la mollezza inerte della morte sulla bionda spalla della Santa. Sgabello d'avorio foggiato da Rubens, e messo dal maestro sublime per far discendere il divino dall'albero della redenzione. E la morbidezza della spalla madreperlacea pare quasi sensualizzare una mistica carezza il peso del piede divino nel sacrifizio pietoso...
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