Lettera a me
Noi, zingari d'amore, ingegneri di sogni costruiti con cura, attenti ai dettagli, anche i più piccoli, in meticolosa ricerca di solidità, in un utopistico progetto di stabilità, quasi potessimo restarci in quei sogni. il tempo solca rughe tra le ali. e si va, nomadi d'affetto, ricoperti da un corpo con fittizie radici, un corpo qua e la desiderato da miopi sguardi. e si va, in un continuo ricominciare, con la transumanza del cuore, libero da muri, ma schiavo di un nondove.
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